Si tagliano 2.174 collaboratori scolastici e si introducono gli operatori scolastici con un aumento di stipendio di 25€ al mese e senza formazione adeguata
Incontro oggi al Ministero dell’Istruzione tra amministrazione e sindacati sulla dotazione organica del personale ATA. Si tagliano 2.174 collaboratori scolastici e si introducono gli operatori scolastici con un aumento di stipendio di 25€ al mese e senza formazione adeguata,. La UIL Scuola Rua, unico sindacato a non aver firmato il CCNL 2019/21, ha denunciato queste scelte e chiede azioni concrete per difendere il personale ATA e garantire servizi scolastici adeguati. Si profila la necessità di mobilitazioni sindacali e una forte sensibilizzazione dell’opinione pubblica, con il coinvolgimento diretto delle famiglie.
Personale ATA ormai è crisi: meno collaboratori scolastici, più responsabilità e pochi soldi
Oggi il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha incontrato le organizzazioni sindacali per discutere la dotazione organica del personale ATA. L’incontro si è rivelato tutt’altro che sereno: le misure previste dall’amministrazione sono state giudicate dalla UIL Scuola insufficienti e penalizzanti.
Al centro della discussione:
• Taglio di 2.174 collaboratori scolastici, come previsto dalla Legge di Bilancio, a partire dall’anno scolastico 2026/27.
• Introduzione della nuova figura dell’operatore scolastico, con mansioni aggiuntive – 25€ netti in più in busta paga al mese – e senza un reale avanzamento di carriera.
• Ridistribuzione del personale con criteri poco chiari, che potrebbe lasciare molte scuole in difficoltà.
• Creazione di 308 nuovi funzionari negli Uffici Scolastici Regionali, finanziati con risorse sottratte alle scuole grazie ai tagli fatti
Tagli ai collaboratori scolastici: chi ci rimetterà?
Uno dei punti più contestati riguarda la riduzione di 2.174 posti di collaboratore scolastico, una misura che entrerà in vigore dal 2026/27. Questo taglio, previsto dall’ultima Legge di Bilancio, rischia di mettere in crisi molte scuole, soprattutto quelle con una popolazione studentesca numerosa e con alunni con disabilità.
Le conseguenze? Meno personale per la gestione degli edifici scolastici e per l’assistenza agli studenti, con un aumento dei carichi di lavoro per chi rimarrà in servizio.
Operatore scolastico: un avanzamento solo sulla carta
Una delle principali novità introdotte dal Ministero è la figura dell’operatore scolastico, che si affiancherà al collaboratore scolastico, un doppione, diciamolo, inutile, che non porterà giovamento a nessuno.
Quali saranno le sue funzioni?
• Assistenza igienico-sanitaria agli alunni con disabilità (attività non specialistica) già prevista per i CS all’art. 50 del CCNL 2019/21
• Supporto ai servizi amministrativi e tecnici. Non era meglio introdurre più AA e AT?
Tuttavia, la UIL Scuola Rua aveva già in passato denunciato e continua a farlo spiegando che questa modifica non porterà alcun reale miglioramento per il personale, né dal punto di vista economico né da quello professionale tantomeno alle scuole abbassando addirittura la qualità del servizio.
Quanto guadagnerà l’Operatore Scolastico?
• L’aumento di stipendio sarà di soli 398,33 euro lordi annui, pari a circa 25 euro al mese.
• Non sarà prevista una formazione adeguata per lo svolgimento delle nuove mansioni.
• Il passaggio a questa figura comporterà un aumento delle responsabilità, senza reali tutele per il personale.
In sostanza, invece di riconoscere e valorizzare il personale ATA, il Ministero ha creato una nuova figura che complica il lavoro senza offrire reali vantaggi.
Come saranno distribuiti gli operatori scolastici?
L’assegnazione degli operatori scolastici sarà basata su tre criteri principali:
1. Numero di alunni con disabilità.
2. Presenza di sezioni a tempo pieno o prolungato.
3. Numero di sedi scolastiche.
Ma c’è un problema: questi nuovi posti non saranno aggiuntivi, verranno sottratti ai collaboratori scolastici già presenti. Questo significa che molte scuole si troveranno con meno personale per la pulizia, la vigilanza e l’assistenza agli alunni.
Nuovi funzionari negli uffici scolastici: meno risorse per le scuole?
Oltre alla riorganizzazione del personale nelle scuole, il Ministero ha proposto di destinare 308 nuovi funzionari agli Uffici Scolastici Regionali. La UIL Scuola Rua ha criticato questa decisione, sottolineando che le risorse utilizzate per finanziare queste nuove assunzioni provengono dai fondi destinati alla valorizzazione del personale ATA.
La UIL Scuola Rua denuncia questa scelta come un paradosso: mentre nelle scuole si riduce il personale, negli uffici amministrativi si creano nuovi posti di lavoro.
Le richieste della UIL Scuola Rua
Alla luce di queste problematiche, la UIL Scuola Rua ha avanzato alcune proposte concrete per migliorare la situazione del personale ATA:
• Garantire una reale progressione di carriera, con aumenti di stipendio adeguati.
• Introdurre una formazione obbligatoria per il personale ATA, per garantire competenze specifiche nelle nuove mansioni.
• Perequazione salariale con altre amministrazioni pubbliche, per eliminare le attuali disparità.
• Maggiore chiarezza nei compiti dell’operatore scolastico, per evitare conflitti di ruolo con i collaboratori scolastici.
• Proroga dei contratti PNRR, per dare stabilità ai lavoratori assunti con i fondi europei.
Cosa si può fare? Le azioni da mettere in campo
Di fronte a questa situazione, è necessario agire con decisione per evitare che il personale ATA venga ulteriormente penalizzato. Ecco secondo me le possibili strategie:
1. Sostenere la battaglia della UIL Scuola Rua
La UIL Scuola Rua è l’unico sindacato che non ha firmato il CCNL 2019/21, il contratto che ha aperto la strada a questi tagli e riorganizzazioni. Dare forza a questa opposizione significa contrastare un modello che danneggia i lavoratori e l’intero sistema scolastico.
2. Scioperi mirati e azioni sindacali incisive
Per far sentire la voce del personale ATA, servono scioperi strategici e ben organizzati, che mettano pressione sull’amministrazione senza danneggiare inutilmente studenti e famiglie. Possibili azioni potrebbero includere:
• Scioperi mirati nei giorni chiave delle attività scolastiche e solo per alcuni istituti in varie città d’Italia
• Mobilitazioni locali con il coinvolgimento diretto delle scuole e delle famiglie .
• Proteste pubbliche e manifestazioni per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica.
3. Sensibilizzare famiglie, comitati scolastici e opinione pubblica, indispensabili per condividere insieme una protesta vera e popolare.
Le prime a subire le conseguenze dei tagli al personale ATA saranno ahimè proprio le famiglie degli studenti. Senza un numero sufficiente di collaboratori scolastici e con un personale oberato di lavoro, la qualità del servizio scolastico peggiorerà visibilmente.
• Campagne di informazione sui rischi di queste riforme per la sicurezza e l’efficienza delle scuole.
4. Chiedere un vero investimento sul personale ATA
Le richieste della UIL Scuola Rua sono chiare e devono diventare il centro della mobilitazione:
• Risorse per una vera progressione di carriera per il personale ATA.
• Introduzione di una formazione obbligatoria e adeguata per le nuove mansioni.
• Aumenti salariali dignitosi, per colmare il divario con altre amministrazioni pubbliche.
• Chiarezza nei compiti del personale, per evitare sovrapposizioni e responsabilità non retribuite.
• Proroga dei contratti PNRR, per garantire continuità lavorativa a chi è stato assunto con i fondi europei.
Una battaglia da vincere
L’incontro con il Ministero ha confermato che il personale ATA è sotto attacco. La UIL Scuola Rua ha già annunciato battaglia, ma è fondamentale che la categoria si mobiliti e che le famiglie prendano coscienza della situazione.
Le prossime settimane saranno decisive: senza una risposta forte, queste misure entreranno in vigore, con danni irreparabili per il personale ATA e per tutto il sistema scolastico.
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