Una ragazzina di 13 anni ha denunciato i genitori per presunti maltrattamenti dopo che il padre le aveva disattivato la connessione Internet come punizione.
La segnalazione al numero di emergenza 114 ha fatto scattare l’intervento delle autorità, ma le indagini hanno rivelato che la giovane soffriva di una grave dipendenza da smartphone. Il caso, seguito dal tribunale di Trani, solleva interrogativi sul rapporto tra minori e tecnologia e sulle difficoltà educative dei genitori nell’era digitale.
Introduzione: una denuncia che apre un caso complesso
Nel gennaio 2024, una semplice punizione familiare si è trasformata in un caso giudiziario. Una ragazzina di 13 anni, residente nel Nord Barese, ha chiamato il numero di emergenza per l’infanzia 114, sostenendo di essere vittima di maltrattamenti da parte dei genitori. Il motivo? Il padre le aveva disattivato la connessione Internet come misura punitiva dopo un litigio. La segnalazione ha immediatamente attivato il protocollo di emergenza, sono intervenuti i servizi sociali, il 118 e le forze dell’ordine. Tuttavia, nel corso delle indagini, è emersa una verità ben diversa, la giovane soffriva di una forma di dipendenza patologica dal telefono cellulare, con un utilizzo medio di circa 10 ore al giorno. Il caso è ora al vaglio del magistrato di Trani, Lucio Vaira, e pone una serie di riflessioni sulla crescente problematica dell’abuso di tecnologia tra i minori.
L’indagine: tra testimonianze e ritrattazioni
A seguito della denuncia, il Tribunale per i Minorenni ha avviato un’indagine approfondita, con il supporto della neuropsichiatria infantile dell’Asl BAT. La specialista incaricata ha confermato che la giovane soffriva di una forte dipendenza dallo smartphone, con conseguenze negative sul rendimento scolastico e sulle relazioni sociali. Durante l’incidente probatorio davanti al giudice Marina Chiddo, la ragazza ha parzialmente ritrattato le accuse contro i genitori, ammettendo che le liti in casa erano spesso scatenate dalla sua reazione ai brutti voti e alle conseguenti restrizioni sull’uso del telefono. Anche una psicologa incaricata della valutazione ha sottolineato che la giovane era capace di testimoniare, ma con una chiara tendenza a mentire, confermata anche dai racconti di alcuni insegnanti. Al momento, i genitori – assistiti dall’avvocato Carmine Sarcinelli – restano sotto indagine, mentre la tutela della minore è stata affidata all’avvocato Roberta Praecina, nominata curatore speciale.
Dipendenza da smartphone: un problema in crescita tra i minori
Il caso della 13enne non è un episodio isolato, ma rientra in una tendenza preoccupante. Secondo una recente indagine dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, il 22% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni trascorre più di 6 ore al giorno davanti allo smartphone, spesso sviluppando una vera e propria dipendenza comportamentale.
Secondo gli esperti, alcuni sintomi di questa dipendenza includono:
- Difficoltà di concentrazione e calo del rendimento scolastico
- Irritabilità e ansia quando il telefono viene tolto
- Isolamento sociale e riduzione delle interazioni familiari
- Disturbi del sonno legati all’uso eccessivo di dispositivi elettronici
In molti casi, la tecnologia diventa uno strumento di evasione emotiva, soprattutto per i ragazzi che faticano a gestire lo stress scolastico o le difficoltà relazionali.
Il ruolo dei genitori: educare al digitale senza conflitti
La vicenda riapre il dibattito su come i genitori possano gestire in modo equilibrato l’uso della tecnologia da parte dei figli, evitando sia l’eccessiva permissività sia il rischio di conflitti esasperati.
Secondo gli esperti, è fondamentale adottare alcune strategie educative efficaci, stabilire regole chiare sull’uso del telefono, concordandole con i figli, utilizzare strumenti di controllo parentale, senza però trasformarli in strumenti di sorveglianza oppressiva, promuovere alternative digitali sane, come sport, hobby e attività sociali offline, educare all’uso consapevole della rete, spiegando i rischi di una navigazione incontrollata.
Il problema, tuttavia, riguarda anche la scuola: i docenti hanno la giusta formazione per riconoscere i segnali della dipendenza da tecnologia e lavorare in sinergia con le famiglie per prevenire situazioni critiche?
Le immagini presenti su questo sito sono tutte libere da copyright o generate con tecnologia AI su www.freepik.com
Potrebbe interessarti
Tragedia in Slovacchia: Studente modello uccide due persone in un liceo
Deepfake a sfondo sessuale al liceo: studente denunciato e sospeso