I vincitori del concorso chiedono chiarezza sull’anno di prova e denunciano disparità di trattamento
I vincitori del concorso PNRR DDG 2575 del 6 dicembre 2023 continuano a chiedere risposte al Ministero dell’Istruzione e del Merito riguardo alla possibilità di svolgere l’anno di prova nell’anno scolastico 2024/2025. Nonostante le ripetute richieste, anche attraverso figure istituzionali come gli Onorevoli Cangiano, Rita Dalla Chiesa e Giandiego Gatta, il Ministero non ha ancora fornito chiarimenti ufficiali.
La questione: una disparità ingiustificata
La controversia nasce dalla Nota MIM n. 202382 del 26 novembre 2024, secondo cui i vincitori del concorso assunti con contratto a tempo determinato nella scuola secondaria potranno svolgere il periodo di prova solo nell’anno scolastico 2025/2026, dopo aver conseguito l’abilitazione e ottenuto il contratto a tempo indeterminato. Tuttavia, questa disposizione crea evidenti disparità di trattamento. Alcuni docenti, pur frequentando lo stesso percorso abilitante nell’anno accademico 2023/2024, possono accedere all’anno di prova già nel 2024/2025 solo in base alla data in cui gli Uffici Scolastici Regionali (USR) avviano la Fase II delle immissioni in ruolo. Questo meccanismo favorisce paradossalmente i vincitori delle Graduatorie di Merito pubblicate tardivamente o chi entra in ruolo a seguito di rinunce.
Le conseguenze per i docenti penalizzati sono gravi:
- Slittamento dell’anno di prova di un intero anno scolastico.
- Ritardo immotivato nella stipula del contratto a tempo indeterminato, nonostante il possesso dei requisiti.
Le azioni intraprese e il silenzio del Ministero
Grazie al supporto della UIL Scuola, nella figura di Roberta Vannini, la problematica è stata portata all’attenzione dell’Onorevole Cangiano. Inoltre, il 9 gennaio 2025, l’Onorevole Rita Dalla Chiesa ha presentato un’interrogazione parlamentare scritta (Interrogazione 4/04054) al Ministero dell’Istruzione, chiedendo chiarimenti in merito. Tuttavia, nonostante il termine di 20 giorni previsto per la risposta, ad oggi il Ministero non ha fornito alcun riscontro ufficiale. Un’ipotesi emersa nelle ultime settimane sarebbe quella di applicare ai vincitori del concorso DDG 2575 la stessa disciplina prevista per i docenti di sostegno, che pur assumendo con contratto a tempo determinato finalizzato al ruolo, possono svolgere l’anno di prova.
Le richieste dei docenti
I docenti coinvolti chiedono semplicemente il rispetto del principio di equità: chi ha conseguito l’abilitazione nell’a.a. 2023/2024 e viene immesso in ruolo entro dicembre 2024 dovrebbe poter svolgere l’anno di prova già nel 2024/2025, in conformità con il Dlgs 59/2017. La richiesta è chiara: garantire parità di trattamento tra tutti i vincitori del concorso DDG 2575, evitando disparità arbitrarie e ingiustificate.
Appello al Ministero: serve una risposta immediata
I docenti colpiti da questa ingiustizia si appellano nuovamente al Ministero dell’Istruzione affinché si pronunci in modo chiaro e definitivo. L’assenza di risposte ufficiali sta generando incertezza e frustrazione tra i diretti interessati, che vedono il loro percorso professionale bloccato da una normativa confusa e contraddittoria.
Il tempo stringe, e la scuola italiana non può permettersi di penalizzare docenti già selezionati attraverso un concorso pubblico. Il Ministero è chiamato a rispondere con urgenza, per ristabilire un principio fondamentale: a parità di requisiti, deve corrispondere un trattamento equo.
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