L’estensione della Carta del Docente ai precari prevista dalla Legge di Bilancio resta bloccata, ma le recenti sentenze e i ricorsi offrono una strada alternativa. L’avvocato Guido Marone interviene per fare chiarezza.

Un diritto ancora sospeso

La Carta del Docente, introdotta dalla Legge 107/2015, è uno strumento che garantisce ai docenti di ruolo un bonus annuale di 500 euro per la formazione e l’aggiornamento professionale. Tuttavia, i docenti precari con contratto al 31 agosto, per anni esclusi dal beneficio, attendono l’attuazione della misura che li riguarda, prevista dalla Legge di Bilancio 2025. Nonostante il riconoscimento formale, la situazione resta bloccata in assenza del necessario decreto attuativo. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) non ha ancora fornito tempistiche certe, e l’attesa rischia di spostare l’attivazione del bonus all’anno scolastico 2025/26.

Il ricorso come strada alternativa

Nel frattempo, le recenti pronunce giurisprudenziali offrono un’ulteriore possibilità per i precari esclusi. Con la sentenza del 27 ottobre 2023, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’esclusione dei docenti precari dalla Carta del Docente è illegittima e discriminatoria, confermando un orientamento già emerso in precedenti sentenze del Consiglio di Stato e del Giudice Ordinario.

Chi può presentare ricorso?

  • Docenti con contratti al 31 agosto o che abbiano prestato servizio per almeno 180 giorni per anno scolastico.
  • Coloro che abbiano lavorato anche in modalità frazionata, con contratti a spezzoni.
  • È possibile richiedere il bonus retroattivamente per gli ultimi 5 anni, a partire dall’a.s. 2019/2020.

Le somme reclamabili: i docenti interessati possono ottenere fino a 2.500 euro complessivi, qualora abbiano maturato il diritto per ogni anno scolastico.

L’intervento dell’avvocato Guido Marone

L’avvocato Guido Marone, esperto in diritto del lavoro e rappresentante dello Studio Legale Marone, interviene per chiarire le prospettive e fornire indicazioni pratiche ai docenti interessati:

La sentenza della Corte di Cassazione del 2023 rappresenta un importante passo avanti nel riconoscimento dei diritti dei docenti precari. Questo risultato conferma che l’esclusione dalla Carta del Docente non solo è discriminatoria, ma viola il principio di parità di trattamento previsto dalla normativa europea. Invitiamo tutti i docenti precari che abbiano maturato il diritto a non perdere tempo e ad attivarsi per il ricorso. Il termine di prescrizione per il riconoscimento delle somme potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per chi ritarda. La procedura è semplice e trasparente: il nostro studio legale ha adottato una politica success free, per cui i ricorrenti pagheranno solo in caso di vittoria. È un’opportunità concreta per ottenere ciò che spetta di diritto, soprattutto in un momento in cui l’attuazione del provvedimento ministeriale appare incerta e dilazionata.

Come aderire al ricorso?

Lo Studio Legale Marone ha avviato una campagna di adesione per supportare i docenti precari nel percorso di ricorso.

Modalità di adesione:

Documentazione necessaria:

  • Contratti di lavoro relativi agli anni scolastici interessati.
  • Dichiarazione dei servizi prestati.

Come inviare la documentazione:

  • Tramite email a adesioni@studiomarone.com.
  • Consegna fisica presso una delle sedi dello studio a Napoli, Milano, Roma, Salerno, Nola, Aversa o Cassino.

Scadenze:

L’avvocato Marone sottolinea l’importanza di agire rapidamente per evitare il rischio di prescrizione dei diritti maturati: Il nostro obiettivo è garantire a tutti i precari l’accesso al bonus, ma il tempo è un fattore cruciale. Non aspettate che il decreto attuativo risolva la situazione: attivarsi ora può fare la differenza.

La posizione dei docenti e le prospettive future

Mentre i ricorsi rappresentano una strada percorribile, molti docenti lamentano la mancanza di attenzione da parte delle istituzioni. Ci sentiamo abbandonati. La formazione è un diritto, non un privilegio, e non possiamo aspettare ancora un altro anno scolastico.” dichiara Maria docente precaria. Anche i sindacati continuano a sollecitare il Ministero per accelerare l’iter burocratico. Tuttavia, il ritardo accumulato alimenta la frustrazione tra i docenti precari, che rappresentano una parte significativa del sistema scolastico italiano.

Diritto o chimera?

La Carta del Docente per i precari al 31 agosto rappresenta quindi un importante passo avanti verso l’equità nel mondo della scuola. Tuttavia, l’inerzia istituzionale rischia di trasformare questa opportunità in una promessa mancata. Grazie alle recenti sentenze e al supporto legale offerto dagli studi come quello dell’avvocato Marone, i docenti precari hanno una concreta possibilità di ottenere il bonus che spetta loro di diritto.

Mentre si attende che il Ministero adotti il decreto attuativo, la strada del ricorso potrebbe rappresentare l’unica soluzione immediata per vedere riconosciuti i propri diritti. Il 2025 si annuncia come un anno cruciale per la scuola italiana, e il tema della Carta del Docente è solo uno dei tanti nodi da sciogliere.

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