Abbiamo assistito a buste paga da 1€, a docenti e ATA sull’orlo di una crisi di nervi a causa del conguaglio. Questo, invece, è stato un caso eclatante di errore bancario, che però ha regalato al correntista qualche momento di gioia e smarrimento.
Un correntista della City Bank ha visto comparire sul proprio conto un accredito di 78mila miliardi di euro, causato da un errore del sistema informatico della banca.
Un accredito miliardario per errore
L’uomo che attendeva un bonifico di di circa 278€ ha visto, con enorme sorpresa, il proprio saldo schizzare a cifre astronomiche: 78mila miliardi di euro. L’errore è stato rilevato dalla stessa City Bank nel giro di novanta minuti, ma ha comunque generato stupore e preoccupazione.
Il denaro, naturalmente, non è mai entrato realmente nella disponibilità del correntista. L’accredito era solo “virtuale”, frutto di un’anomalia nel sistema informatico della banca. Tuttavia, l’episodio ha fatto riflettere.
Secondo il Financial Times, l’errore sarebbe stato causato da una errata indicazione nel software della banca, forse aggravata da un’interfaccia troppo complessa. A individuare la discrepanza sono stati due addetti al monitoraggio dei pagamenti, ma è stato necessario l’intervento di un terzo funzionario per bloccare l’operazione prima che il denaro venisse effettivamente trasferito.
Questo non è un caso isolato: la City Bank ha ammesso che negli ultimi anni errori simili si sono verificati più volte, per un totale di circa un miliardo di dollari in transazioni sbagliate e poi corrette.
E se fosse successo ad un Docente o ATA?
Abbiamo assistito a docenti e ATA ricevere buste paga da appena 1€ a causa del conguaglio fiscale, una situazione che ha generato rabbia e frustrazione, già alle prese con stipendi spesso inadeguati. Eppure, mentre loro si ritrovavano con accrediti irrisori, dall’altra parte del mondo, come abbiamo spiegato sopra, c’è chi si è visto accreditare per errore ben 78mila miliardi di euro. Uno scenario paradossale, da un lato chi lavora nella scuola italiana, costretto a fare i conti con trattenute pazze che azzerano lo stipendio; dall’altro, un semplice sbaglio informatico che, anche solo di qualche ora, ha trasformato un cittadino comune in un finto miliardario. Chissà quanti insegnanti e ATA avrebbero voluto vedere un errore del genere sul proprio conto, magari anche solo per un attimo, per illudersi che la scuola fosse finalmente valorizzata economicamente come merita.
A denunciare questa situazione è stata anche la UIL Scuola, che nella figura di Roberta Vannini ha definito queste trattenute un vero e proprio “accanimento fiscale” nei confronti del personale scolastico. “Non è accettabile che lavoratrici e lavoratori della scuola, già penalizzati da stipendi tra i più bassi in Europa, si ritrovino con buste paga azzerate a causa di meccanismi fiscali ingiusti. Serve un intervento immediato per tutelare chi ogni giorno garantisce il funzionamento del sistema educativo”