Il Tribunale di Alessandria accoglie il ricorso della UIL Scuola ed estende il beneficio contributivo anche alle lavoratrici a tempo determinato
Una sentenza destinata a fare giurisprudenza quella emessa dal Tribunale di Alessandria, che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Domenico Naso, responsabile dell’ufficio Legale Nazionale della UIL SCUOLA, in merito al “bonus mamme” previsto dalla Legge di Bilancio 2024.
La misura, originariamente concepita per le sole lavoratrici madri con contratto a tempo indeterminato, prevede un esonero contributivo fino a 3.000 euro annui. La decisione del Tribunale rappresenta una svolta significativa, estendendo questo diritto anche alle lavoratrici precarie del settore scolastico.
Il caso specifico ha riguardato una collaboratrice scolastica, madre di due figli, con contratto a tempo determinato. Il Tribunale ha riconosciuto l’illegittimità dell’esclusione delle lavoratrici precarie dal beneficio, rilevando una violazione della clausola 4, comma 1, dell’accordo quadro allegato alla Direttiva CE del 1999. Tale normativa europea inserisce il principio fondamentale di non discriminazione, vietando i trattamenti sfavorevoli nei confronti dei lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato in situazioni comparabili.
Questa vittoria legale segna un importante passo avanti nella tutela dei diritti delle lavoratrici madri e rappresenta un progresso significativo verso la parità di trattamento tra il personale precario e di ruolo nel settore scolastico.
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