Dietro i numeri si nascondono: il divario tra candidati e posti disponibili, il rischio di tempi lunghi nelle assunzioni e le disparità territoriali tra Nord e Sud.
Chi ha presentato domanda?
I numeri parlano chiaro: il concorso ha attirato una grande partecipazione, soprattutto per la scuola secondaria. Ecco il quadro generale:
• Scuola dell’infanzia e primaria: 36.772 domande.
• Scuola secondaria di primo e secondo grado: 202.328 domande.
Un dato che non sorprende: negli ultimi anni, le opportunità nella scuola primaria sono state più limitate, mentre per la secondaria la domanda resta altissima, soprattutto tra i precari in cerca di stabilizzazione.
Dove si sono concentrate le candidature?
Come sempre, le domande non sono distribuite in modo uniforme sul territorio nazionale. Alcune regioni registrano un numero elevato di partecipanti, altre meno.
Ecco i dati più significativi:
• Lombardia: 5.114 domande per infanzia/primaria, 32.632 per la secondaria.
• Lazio: 5.788 domande per infanzia/primaria, 24.067 per la secondaria.
• Campania: 1.253 domande per infanzia/primaria, 19.488 per la secondaria.
• Puglia: 4.135 domande per infanzia/primaria, 18.924 per la secondaria.
• Toscana: 2.553 domande per infanzia/primaria, 16.013 per la secondaria.
• Sicilia: 1.658 domande per infanzia/primaria, 14.552 per la secondaria.
• Veneto: 1.964 domande per infanzia/primaria, 13.975 per la secondaria.
• Piemonte: 2.529 domande per infanzia/primaria, 12.440 per la secondaria.
• Emilia Romagna: 2.803 domande per infanzia/primaria, 12.763 per la secondaria.
• Calabria: 1.798 domande per infanzia/primaria, 10.045 per la secondaria.
• Abruzzo: 1.491 domande per infanzia/primaria, 5.174 per la secondaria.
• Marche: 1.505 domande per infanzia/primaria, 5.161 per la secondaria.
• Sardegna: 1.011 domande per infanzia/primaria, 4.838 per la secondaria.
• Liguria: 789 domande per infanzia/primaria, 3.348 per la secondaria.
• Umbria: 935 domande per infanzia/primaria, 3.094 per la secondaria.
• Friuli Venezia Giulia: 603 domande per infanzia/primaria, 2.496 per la secondaria.
• Basilicata: 613 domande per infanzia/primaria, 2.340 per la secondaria.
• Molise: 230 domande per infanzia/primaria, 978 per la secondaria.
Totale nazionale: 36.772 domande per infanzia/primaria e 202.328 per la secondaria.
Fonte: UIL Scuola
In testa alla classifica troviamo la Lombardia, che con oltre 32.000 domande per la scuola secondaria conferma il suo primato. Ma anche il Lazio, la Campania e la Puglia mostrano numeri importanti, segno di una forte richiesta di stabilizzazione da parte degli insegnanti.
Tante domande, pochi posti?
Se da un lato questi numeri testimoniano un grande interesse per l’insegnamento, dall’altro sollevano qualche dubbio sulla reale disponibilità di posti. Quanti dei candidati riusciranno davvero a ottenere una cattedra?
Il problema principale resta il disallineamento tra domanda e offerta. In alcune regioni ci sono più candidati che posti disponibili, mentre in altre – soprattutto al Nord – la carenza di docenti è ancora un problema. Il rischio? Che molti insegnanti siano costretti a spostarsi lontano dalla propria regione per poter lavorare.
Le preoccupazioni del mondo della scuola
Sindacati e addetti ai lavori accolgono con favore il concorso, ma non nascondono qualche perplessità. La UIL Scuola ha già sottolineato la necessità di garantire un equilibrio tra candidati e posti disponibili, evitando di creare nuove illusioni per chi è da anni nel precariato.
Cosa succederà adesso?
Il Concorso PNRR 2 è solo uno dei tanti tasselli della riforma della scuola italiana. Nei prossimi mesi si capirà meglio quanti posti saranno effettivamente assegnati e se le procedure riusciranno a rispettare i tempi previsti.
Una cosa è certa: l’interesse per l’insegnamento è alto, e il mondo della scuola continua a essere un settore cruciale per il futuro del Paese. Ora la sfida sarà trasformare queste domande in opportunità concrete per migliaia di docenti.