Breve guida pratica per affrontare il tema spinoso dello straordinario.

In questo articolo analizziamo la normativa, le buone pratiche e rispondiamo ai dubbi più frequenti.

Ogni scuola ha bisogno di una gestione efficace delle ore extra, sia per far fronte a necessità impreviste sia per garantire un servizio efficiente. Tuttavia, non sempre l’assegnazione dello straordinario è percepita come equa: negli ultimi tempi molti ATA lamentano una distribuzione poco trasparente, con discrepanze tra chi ottiene molte ore e chi, invece, si vede negare anche pochi minuti, oppure ostracismo verso chi si rifiuta addirittura di svolgere lo straordinario non essendo questo “mai” obbligatorio.

Chi decide lo straordinario e in base a cosa?

Il lavoro straordinario per il personale ATA viene gestito dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), su indicazione del Dirigente Scolastico. Sono loro a valutare le necessità della scuola e a decidere chi può svolgere ore aggiuntive.

Ma non si tratta di scelte arbitrarie: il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto scuola stabilisce che il lavoro straordinario deve essere assegnato secondo criteri di necessità e disponibilità. Inoltre, dovrebbe essere equamente distribuito tra il personale, evitando favoritismi o disparità ingiustificate.

Le modalità di prestazione dello straordinario devono essere definite nella contrattazione integrativa di istituto, determinando in anticipo i criteri di assegnazione. Tra le modalità più comuni ci sono:

A rotazione, per garantire che tutti abbiano la possibilità di svolgere ore extra.

In ordine alfabetico, per un criterio oggettivo e non discrezionale.

Su richiesta volontaria, dopo aver preventivamente acquisito la disponibilità del personale interessato.

Questo significa che prima di assegnare lo straordinario, la scuola deve raccogliere le adesioni del personale ATA ad inizio anno e applicare i criteri stabiliti nella contrattazione interna.

A cosa serve lo straordinario?

Gli straordinari non vengono concessi in modo arbitrario, ma servono a coprire specifiche esigenze della scuola. Possono essere recuperati anche per garantire il servizio, coprendo le ore o i giorni senza intaccare le ferie.

In questi casi, il lavoro straordinario rappresenta un diritto del lavoratore perché evita che si debba ricorrere alle ferie nei giorni di sospensione delle attività didattiche. In altre parole, se la scuola resta aperta ma le lezioni sono sospese, gli ATA non devono essere obbligati a prendere ferie: la soluzione corretta è l’utilizzo delle ore straordinarie per coprire i turni necessari.

La trasparenza è fondamentale

Uno dei problemi più comuni è la mancanza di trasparenza nell’assegnazione delle ore extra. Alcuni ATA segnalano situazioni in cui a qualcuno vengono concesse molte ore, mentre altri non ne ottengono nemmeno una.

Per evitare malumori e garantire equità, la scuola dovrebbe adottare alcune buone pratiche, come:

Pubblicare il monte ore straordinario assegnato, nel rispetto della privacy.

• Predisporre turnazioni chiare per evitare che sempre gli stessi ATA facciano ore in più.

• Esplicitare nel Piano delle Attività i criteri con cui vengono assegnate le ore extra.

• Prevedere una rotazione equa tra i dipendenti.

Se queste regole non vengono rispettate, il personale può rivolgersi al DSGA, al Dirigente Scolastico o ai sindacati per segnalare eventuali ingiustizie.

Come tutelarsi se lo straordinario viene assegnato in modo ingiusto?

Se si ritiene che lo straordinario nella scuola venga distribuito in modo poco chiaro o non equo, il primo passo è fare una segnalazione scritta alla tua RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria). È importante mettere in copia il Dirigente Scolastico e i sindacati territoriali, per dare ufficialità alla richiesta e favorire un intervento tempestivo.

La segnalazione deve essere chiara e dettagliata, specificando:

• Le eventuali anomalie riscontrate.

• Il riferimento alla contrattazione integrativa (se presente).

• La richiesta di chiarimenti o di un intervento per ripristinare la correttezza delle assegnazioni.

FAQ: domande frequenti sullo straordinario ATA

1. Chi decide chi può fare straordinario?

Il DSGA, su indicazione del Dirigente Scolastico, decide chi può svolgere ore extra in base alle esigenze della scuola e alla disponibilità del personale.

2. Devo essere informato sulle ore straordinarie assegnate ad altri colleghi?

La scuola non può pubblicare i dettagli personali di ogni dipendente, ma dovrebbe garantire privacy e trasparenza nei criteri di assegnazione.

3. Posso rifiutare lo straordinario?

Sì, lo straordinario è sempre su base volontaria. Nessuno può obbligarti a farlo, a meno che non sia stato pattuito in precedenza (ad esempio nel Piano delle Attività).

4. Se vedo favoritismi, cosa posso fare?

Puoi chiedere spiegazioni al DSGA o al Dirigente. Se la risposta non è soddisfacente, puoi rivolgerti ai sindacati o, nei casi più gravi, alla Direzione Scolastica Regionale.

5. È vero che il massimo di ore straordinarie settimanali è 6?

Non esiste un tetto fisso, ma il CCNL stabilisce che l’orario totale non deve superare le 42 ore settimanali e deve essere distribuito equamente.

6. Posso chiedere che lo straordinario venga diviso in modo più equo?

Sì, puoi proporre una rotazione delle ore per garantire che tutti abbiano la possibilità di accedervi.

7. Posso essere pagato per lo straordinario oppure posso recuperarlo come riposo?

Dipende dagli accordi interni: lo straordinario può essere retribuito oppure compensato con ore di riposo (riposo compensativo).

8. Come si calcola il compenso per lo straordinario?

Lo straordinario viene pagato con una maggiorazione rispetto alla normale retribuzione oraria. Le tariffe variano in base al CCNL e alle risorse disponibili nella scuola.

9. Se ho fatto straordinario ma non mi è stato pagato, cosa posso fare?

Chiedi spiegazioni al DSGA e, se necessario, segnala la questione ai sindacati per far valere i tuoi diritti.

10. Il DSGA può dare straordinario solo a chi vuole lui?

No, lo straordinario deve essere assegnato secondo criteri oggettivi e trasparenti, definiti nella contrattazione integrativa. Se ci sono favoritismi, puoi segnalarlo e chiedere chiarimenti.

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