Con il nuovo contratto CCNL 2019-2021, molti collaboratori scolastici si chiedono se gli incarichi specifici siano obbligatori o meno.
Il Nuovo CCNL 2019-2021: Cosa Cambia per il Personale ATA
Il CCNL 2019-2021, sottoscritto il 18 gennaio 2024 da CGIL, CISL, ANIEF, SNALS e GILDA ha introdotto modifiche significative per il personale ATA, in particolare riguardo agli incarichi specifici.
L’articolo 54 del contratto disciplina l’attribuzione di tali incarichi, prevedendo che possano essere assegnati per lo svolgimento di attività che richiedono particolari responsabilità, competenze o impegno. Queste attività includono, ad esempio, la gestione di laboratori o la collaborazione in attività amministrative, piccola manutenzione o altri.
Obbligo? C’è chi dice no!
Secondo quanto riportato dalla UIL Scuola, l’incarico specifico non può essere rifiutato dal personale ATA e viene assegnato direttamente dal dirigente scolastico. Nel precedente contratto, tali incarichi erano facoltativi, ma con il nuovo CCNL diventano obbligatori. Questa è una delle storture che ha portato il sindacato guidato da Giuseppe D’Aprile a non sottoscrivere la parte normativa del CCNL 19/21
Come si assegna un incarico specifico e chi lo assegna?
L’attribuzione degli incarichi specifici è effettuata dal dirigente scolastico, su proposta del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA). I criteri di assegnazione e i relativi compensi (sempre più scarsi ndr.) sono definiti in sede di contrattazione collettiva integrativa d’istituto, tenendo conto delle risorse disponibili nel Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF).
Compensi e Riconoscimenti Economici
Gli incarichi specifici come specificato sono retribuiti con una specifica indennità di carattere accessorio, il cui valore è definito in sede di contrattazione integrativa di istituto tra RSU e DS, in relazione alle risorse del MOF destinate a tale finalità. Per l’area dei collaboratori scolastici, le risorse sono finalizzate in particolare a remunerare gli incarichi correlati alla gestione di laboratori o la collaborazione in attività amministrative, piccola manutenzione o altri.
E se mi rifiuto?
Data l’obbligatorietà degli incarichi specifici nel nuovo CCNL, un rifiuto ingiustificato da parte del collaboratore scolastico o altri può comportare conseguenze disciplinari.
Il nostro consiglio è di avviare un confronto reale e diretto sia con la RSU, sia con il dirigente scolastico e i sindacati, affinché una norma potenzialmente problematica venga gestita con buon senso. Ci auguriamo, inoltre, che con la prossima firma del nuovo contratto questa norma venga superata e modificata, insieme a tutte le altre criticità presenti nell’ultimo accordo sottoscritto.
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