Riconosciuto il diritto al pagamento delle ferie non godute: la svolta del Tribunale di Verona
Una nuova sentenza ribalta la gestione delle ferie dei docenti precari: il Tribunale di Verona ha sancito l’illegittimità dell’imposizione delle ferie d’ufficio e ha riconosciuto il diritto alla monetizzazione dei giorni non goduti. Un pronunciamento che apre scenari importanti per migliaia di insegnanti.
La sentenza del Tribunale di Verona
Il Tribunale di Verona, con la sentenza n. 42/2025, ha accolto il ricorso presentato dalla Federazione UIL Scuola RUA a tutela dei docenti precari del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il giudice del lavoro, Dott. Gesumunno, ha riconosciuto che il personale docente precario ha diritto alla monetizzazione delle ferie maturate e non godute durante il servizio.
L’elemento chiave della sentenza riguarda la prassi di alcuni dirigenti scolastici di collocare in ferie d’ufficio i docenti precari durante la sospensione delle attività didattiche. Secondo il tribunale, questa pratica è illegittima se non accompagnata da un avviso formale che informi il docente del rischio di perdita delle ferie e della relativa indennità sostitutiva.
Un principio confermato dalla giurisprudenza
La decisione del Tribunale di Verona si inserisce in un orientamento giurisprudenziale consolidato. Già in passato, la Corte di Cassazione ha sancito che la mancata fruizione delle ferie per cause non imputabili al lavoratore determina il diritto alla monetizzazione. Questo principio, ribadito nella recente sentenza, rafforza le tutele per i docenti con contratti a termine, spesso penalizzati rispetto ai colleghi di ruolo.
Il Giudice ha infatti chiarito: «L’amministrazione convenuta non ha dimostrato di avere invitato la docente ricorrente a godere delle ferie nel periodo di sospensione, con avvertenza circa la perdita del diritto alle ferie ed all’indennità sostitutiva». Questo significa che, in assenza di un’informazione chiara e preventiva, il diritto alla monetizzazione delle ferie non può essere negato.
L’impatto della sentenza sui docenti precari
Il riconoscimento del diritto alla monetizzazione delle ferie riguarda potenzialmente migliaia di docenti precari con contratti al 30 giugno, che negli ultimi dieci anni non hanno potuto usufruire delle ferie in modo pienamente legittimo.
La UIL Scuola RUA, attraverso il suo Ufficio Legale Nazionale, ha sottolineato che questa vittoria giudiziaria rappresenta un passo avanti nella tutela dei lavoratori precari, troppo spesso penalizzati rispetto ai colleghi con contratto a tempo indeterminato.
Le conseguenze per il Ministero dell’Istruzione e del Merito
Questa pronuncia potrebbe spingere il Ministero dell’Istruzione e del Merito a rivedere le proprie direttive in materia di ferie per i precari. Una revisione della normativa interna e delle prassi adottate dalle scuole appare ormai necessaria per evitare ulteriori contenziosi e per garantire l’applicazione uniforme della legge su tutto il territorio nazionale.
Da un punto di vista normativo, la gestione delle ferie del personale scolastico è regolata dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto Scuola, che prevede che le ferie siano fruibili durante il periodo di sospensione delle attività didattiche, ma non disciplina in modo esplicito la questione della monetizzazione per i precari. Tuttavia, la sentenza di Verona rafforza l’interpretazione secondo cui i docenti a tempo determinato debbano godere degli stessi diritti dei colleghi di ruolo.
La UIL Scuola RUA ha accolto con favore la decisione, definendola “un’importante conquista per la dignità lavorativa dei docenti precari“. Il riconoscimento del diritto alla monetizzazione rafforza le tutele per una categoria spesso svantaggiata e apre la strada a possibili interventi normativi.
Per i docenti interessati, consigliamo di rivolgersi alle organizzazioni sindacali come la UIL Scuola RUA per valutare eventuali azioni legali volte al riconoscimento del proprio diritto.
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