La Commissione per le Petizioni del Parlamento UE accoglie l’istanza di oltre 50 insegnanti che chiedono il ripristino del doppio canale di reclutamento
Un importante spiraglio si apre a Bruxelles per i docenti precari italiani. La Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo ha accolto la petizione presentata da un gruppo di oltre cinquanta insegnanti che denunciano l’abuso dei contratti a scadenza nel sistema scolastico nazionale e chiedono il ripristino del doppio canale di reclutamento.
L’iniziativa, avviata lo scorso novembre sotto la guida della professoressa Paola Emiliozzi, docente di filosofia e discipline giuridiche ed economiche, ha trovato sostegno nell’azione della dottoressa Ilaria Salis, membro dell’ufficio di presidenza del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, e del professore Giuseppe Buondonno, responsabile Scuola e Università della Segreteria Nazionale di Sinistra Italiana.
Il nodo centrale della questione riguarda le recenti riforme del sistema di reclutamento e formazione iniziale dei docenti che, secondo i firmatari, non solo non hanno risolto il problema del precariato ma lo hanno addirittura aggravato. La petizione, redatta dall’avvocata Maria Rosaria Altieri, evidenzia come anche il recente Decreto Salva Infrazioni risulta insufficiente, limitandosi a raddoppiare gli indennizzi senza affrontare la radice del problema.
“È necessario prevenire gli abusi e non basta sanzionarli una volta che si sono verificati”, si legge nel documento, che propone il ripristino di un sistema basato su due percorsi paralleli: i concorsi ordinari da un lato e le graduatorie per titoli ed esperienza dall’altro canto, sono destinati ai docenti con una significativa anzianità di servizio.
Il 20 febbraio i promotori dell’iniziativa saranno ascoltati a Bruxelles, dove l’avvocata Altieri presenterà le istanze del gruppo davanti alla Commissione. La questione assume particolare rilevanza considerando che l’Italia è già stata oggetto di diverse procedure d’infrazione da parte dell’UE proprio sul tema del precariato scolastico.
Nei prossimi giorni, i principali promotori dell’iniziativa parteciperanno a una diretta streaming per illustrare nel dettaglio i contenuti della petizione e le prospettive del confronto in sede europea.
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